informatica

l computer portatile (ellissi molto utilizzata: «portatile»)[1], noto anche con i nomi inglesi di laptop o notebook, è un tipo di personal computer pensato per poter essere trasportato a mano da una sola persona.[2] Concretamente ciò corrisponde alle seguenti tre caratteristiche: un ingombro contenuto; un peso ridotto; almeno durante il trasporto tutte le principali componenti hardware del computer formano un blocco unico.
Mentre la diffusione dei personal computer divenne più capillare alla fine degli anni 1970, iniziò a nascere l'idea del personal computer portatile. Un «manipolatore di informazioni portatile» venne immaginato da Alan Kay allo Xerox PARC del 1968,[3] e venne descritto in una sua pubblicazione del 1972 come Dynabook.[4]
Il progetto IBM SCAMP (acronimo di Special Computer APL Machine Portable), venne mostrato nel 1973. Questo prototipo era basato sul processore PALM (acronimo di Put All Logic In Microcode).
L'IBM 5100, il primo computer portatile disponibile, apparve nel settembre del 1975, ed era basato sul prototipo SCAMP]

Con la diffusione delle macchine con CPU a 8-bit, il numero dei portatili aumentò rapidamente. L'Osborne 1, lanciato nel 1981, usava il processore Zilog Z80 e pesava 10,7 kg. Non disponeva di batteria, aveva un monitor da 5" a tubo catodico e un floppy drive da 5,25". Nello stesso anno venne annunciato il primo portatile facilmente trasportabile, l'Epson HX-20.] L'Epson disponeva di un monitor , una batteria ricaricabile e di una stampante per scontrini, tutto questo in 1,6 kg di peso. Oltre a questi due anche la RadioShack e la Hewlett Packard iniziarono la produzione di computer portatili in questo periodo.
Un vecchio portatile
Il primo computer portatile ad utilizzare la chiusura a sportello apparve nei primi anni ottanta. Il Dulmont Magnum venne lanciato in Australia tra il 1981 ed il 1982, ma non venne lanciato nei